Sutra di Bhehaht – La Parabola del Pesce

Nonsense.

La Parabola del Pesce

Era un tempo un Pesce molto particolare, con al posto della testa una seconda coda: esso era molto triste, perché non avendo la testa nessuno poteva pescarlo.

un giorno incontrò una foglia dalle unghie lunghe che gli laccò accanto sul bordo del fiume, e quando lui la vide, fece tanto d’occhi. Nel senso che gli crebbero. La cosa gli portò grande gioia: finalmente si sentiva sazio, e ricco!

-Foglia! Grazie! Ora ci vedo, non ho più fame!
-Eh. bella.
-E sono ricco! Ora ce li ho, gli occhi per piangere!
-Chi s’accontenta, godez.
-Dimmi, come posso sdebitarmi?
-C’è un solo modo: estingui i tuoi debiti.
-Ma come?
-Erra!
-Indove?
-Ma nun lo so! Vòi che te meni?
-Ma foglia cara!
-Allora vacce da solo.

E fu così che la foglia si allontanò per sempre.

Ma il Pesce era solo all’inizio della sua avventura!

Così, viaggiando, viaggiando, il Pesce s’imbattè in un casello autostradale. Ciò che lo colpì maggiormente però non fu tanto il nerboruto impiegato peloso che vi lavorava, quanto le forme arzigogolate e maestose del casello stesso.

-Ohibò, villico!
-…Rrrmh?
-Son’io un Pesce!
-Ah. Piacere, Paul.
-Codesto casello…
-Che voi dì?
-Non par’a voi anche forse che sia stato progettato…malaccio?
-Ahh, pe’ quello. No, l’ho fatto apposta.
-Dunque questo casello vi appartiene?
-Eh beh, si. A proposito, benvenuto al Casello di Paul.
-Si, ma… l’avete costruito così per un concorso di architettura fallace?
-Ebbene si! E ho pure vinto!
-Ciò mi fa piacere.
-Ah, giusto, mò je cambio nome…
-E come vorreste…?
-Benvenuto al Casello Errato di Paul!
-Evviva! Financo evviva!

Ma mentre i due erano presi dai festeggiamenti, una voce potente riempì l’aere:

-Bentrovatos, volitivi esseri! Soy el Mexican. Cioè, il MessiCane! Tra poco le mie nuvole di sugo popoleranno tutti i cieli, pure quelli de ‘scaflòne, e pioveranno numerosissime olive mannare! Mwah ah ah!

Paul fu preso da tale terrore che presero a tremargli anche i peli del petto, ma il Pesce combattè la minaccia con altre parole!

-Puoi tentare, sconosciuto profittatore, ma sappi che così come i pantaloni non hanno tre gambe, io ti inseguirò fino in capo al mondo, se necessario, e quando ti troverò…IO…ti guarderò malissimo!
-Diamines! Il SèScelto! Come fai ad essere vivos?
-I miei genitori mi hanno dato la vita!
-Ah! Qualcosa sfugge siempre, ai calcoli di noi MalvagiTM!
-E quella Foglia caduta con le unghie lunghe? E’ tornata sul ramo?
-…Era una farfalla.
-L’haiku me sconfige! Nooo!

Ciò detto, la voce sparì. Ora il Pesce sapeva cosa fare.

-Cosa farai ora, Pesce?
-Non potrei saperlo nemmeno se qualcuno me lo dicesse.
-Allora tieni…prendi la mia parabola!
-Ma… non posso Paul!
-Si che puoi!
-No!
-Allora…prima che io muoia…
-Paul, che dici? Non puoi morire!
-Ho finito i gettoni…addio…
-Maledetta realtà Insert Coin!
-Prima ti prego… prendi la mia parabolargh!

E poi, così come a certi cani in certe storie fantasy tocca morire perchè hanno parlato per tre volte, così Paul lanciò le pelli per aver parlato quattordici volte.

Ma il Pesce aveva la sua parabola! E per piangere la dipartita di Paul in maniera adeguata, prese a lacrimare dagli occhi, che tanto faticosamente e a caso aveva ottenuto.

-Ti vendicheròòòòòòòòòòòòòòòtflolmao!

Si mise dunque in cammino. E no, non sapeva dove andare: in fondo, il MessiCane poteva essere ovunque…

-Penso che lo cercherò in Messico.

Disse il Pesce, ma siccome il narratore aveva detto che poteva essere ovunque, la scena si spostò dentro una taverna.

-Hola, ittico avventores!
-Hola! Lo dicevo io, che era meglio iniziare dal Messico!

Il Pesce riuscì a trovare l’unica taverna messicana dove non lo trattavano come un secondo il venerdì sera, e visto che poi si trovò coinvolto in una rissa molto bella e a base di Kung Fu, il narratore per dispetto non utilizzerà neanche la bieca tecnica del “Tell don’t Show”. Non racconterà nulla della rissa. Dissolvenza, prego.

***

Il Pesce si rialzò appoggiandosi alla possente parabola, tutta incrostata di guacamole e adesivi della PayTV.

-Dannati! Malditi!
-Pende-
-OHE’! Che sarebbere ste male parole?
-Matamolos!

***

-Stupido narratore! Anf… anf… Non mi fermerai! Anf…
-S’arendemos!
-Ahhh! E ora… ditemi dov’è il MessiCane!
-Se trovas a-
-Ehp! Momè, momè, uno momiento, gente! Lo direte al mio 3!
-Ah… vabbuonos…
-Uno…
-…
-Due…
-…
-trAMPOLINO!
-Tuffamoses!
-No! Fermi!

Ma era troppo tardi. I messicani si lanciarono giù dal trampolino e rovinarono in gran copia nelle “acque” dell’Oceano Solforico.

Il Pesce sentì montare una grande rabbia! Una rabbia…svedese! Sentì montare…una Rabbia IKEA!

-Era solo uno scherzo… dannazione… maledetto MessiCane!
-Eccomi!
-Ohibò! E cum’è?
-Perchè il foglio sta per finire!
-Idiota! Siamo su un blog! Yaaaah!
-Cosa? Aaaaaargh! Dannato! La Parabola del Pesce mi uccide!
-Colpo Finale!

Ciò detto, il Pesce prese una gran rincorsa, spiccò un balzò e atterrò sul capo del MessiCane piantandovi la Parabola.

-No… ti prego… non farlo!

Il Pesce sfoderò un telecomando e lo puntò alla testa del MessiCane come una pistola.

Poi, premette un bottone. Era sintonizzato sulla TV spazzatura.

-Noooooooo!

Il MessiCane non resistette e morì di reality.

***

La Morale della Favola è che se un pesce nasce con due code e nessuna testa, allora i mutanti vestono solo abiti di amido di mais.

2 Risposte a “Sutra di Bhehaht – La Parabola del Pesce”

  1. Once the floor is pretty clear, move down the stairs, but keep
    your gun aimed as you round the corner. Sleeping fewer hours does not give your body the
    opportunity to finish its processes, which impacts
    in your daily performance. Constitutionally gentlemen, you have the president, the vice president and the secretary of state, in that order,
    and should the president decide he wants to transfer the helm to the vice
    president, he will do so.

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